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Mercoledì 16 Marzo 2022
Caso Cirillo: L'Unità pubblica un falso che accusa il ministro Vincenzo Scotti
Il 16 marzo 1982 il quotidiano l'Unità scrive che Vincenzo Scotti, ministro democristiano, e il sottosegretario Francesco Patriarca, hanno imbastito trattative con Raffaele Cutolo, boss della Nuova camorra organizzata, in carcere ad Ascoli Piceno, tese all'intervento della camorra per la liberazione dell'assessore regionale campano Ciro Cirillo. Gli interessati smentiscono. Il documento che l'Unità pubblica a supporto delle pesanti accuse risulta un falso, fornito alla cronista Marina Maresca da Luigi Rotondi, un ambiguo collaboratore dei servizi segreti. Tre giorni dopo, il 20 marzo, Claudio Petruccioli, il direttore, si dimette ed è sostituito da Emanuele Macaluso. La notizia supportata da un falso è però sostanzialmente vera. Il 23 marzo il "caso Unità" approda alla Camera, dove Napolitano, capogruppo del Pci, porge formali scuse a Scotti e Patriarca, tuttavia il ministro dell'Interno ammette in aula che "è stato pagato un riscatto". Alcuni giorni dopo vengono rivelati i nomi di esponenti democristiani e agenti dei Servizi Segreti che hanno effettivamente tenuto contatti con Raffaele Cutolo all'interno del carcere di Ascoli Piceno durante il sequestro Cirillo per liberare l'ostaggio in mano alle Br (Brigate rosse). Cirillo di lì a poco si dimetterà da tutte le cariche.
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